Il primo a usare le opere d’arte nella moda fu Ives Saint Laurent quando realizzò la collezione ispirata al pittore olandese Piet Mondrian. Poi venne la collezione di Laura Biagiotti ispirata al famoso pittore e scultore Giacomo Balla; l’inglese John Galliano trasformò gli articoli di giornale in tessuto e Alviero Martini fece lo stesso con le cartine geografiche, divenute oramai borse vendute in tutto il mondo.
Ora la stilista Giuliana Cella firma il progetto di poe-style ‘La stanza di Zanzotto’, un tessuto-poesia per il quale sono stati selezionati 24 versi di 7 composizioni di Andrea Zanzotto, dedicati alle dimore e al paesaggio. Per gentile concessione della vedova di Zanzotto, Marisa Michieli discendente del doge veneziano Michieli, le rime sono state riprodotte su cotone finissato, ecrù-nero/nero-ecrù per rivestimenti da interni: dalle poltrone alle tende. Gli stessi motivi tornano sul cadì di seta per una capsule di abbigliamento scandita dagli archetipi di Giuliana Cella.
Alla presentazione del progetto, avvenuta a Milano, era presente il compositore-artista Alfredo Rapetti Mogol che ha proposto la sua opera “Poesia – omaggio ad Andrea Zanzotto”: è dall’incrocio di tutti questi elementi eterogenei, quali moda e design, arte e musica, nasce la parola chiave dell’operazione “poe-style”.