I dati diffusi da Coldiretti, sulla base delle attente stime fatta dalla Commissione europea, dicono che il settore ovino nazionale può oggi contare su di un patrimonio 7,2 milioni di capi. Dopo un decennio di costante declino, il 2016 segna un un aumento di quasi duecentomila pecore in più rispetto a cinque anni fa ed una crescita anche nel numero dei giovani occupati nella pastorizia.
Il rilancio di questo settore, secondo l’analisi di Coldiretti, è legato al boom della domanda di formaggi da latte di capra e di pecora registrato soprattutto sui mercati esteri,ma anche alla grande innovazione che ha rivoluzionato la pastorizia. Oggi non sono più una novità il gelato al latte di pecora o il pecorino senza colesterolo, ma la pastorizia è entrata anche nel settore della cosmetica e della moda, nella manutenzione ambientale e nella la pet therapy. Nuove opportunità di reddito che hanno rilanciato anche l’occupazione: sono circa duemila i giovani che si sono messi alla guida di un gregge: per la maggior parte hanno ripreso in mano l’attività che fu dei genitori, ma ci sono anche coloro che sono stati spinti dalla voglia di trovare una occupazione alternativa a contatto con la natura.
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