Stando ai dati diffusi da Cia-Agricoltori Italiani e Anabio, nei primi 4 mesi del 2016 si registra un incremento del 19% del fatturato per i prodotti biologici. Una tendenza che si allarga sempre più tra i consumatori e che ha condizionato anche le scelte dei produttori. Basti pensare che oltre l’11% della superfice coltivata oggi utilizza tecniche ‘senza chimica’. Ed anche nell’export il prodotto biologico trova un forte consenso.
«I numeri sono incontrovertibili e ci dicono – sottolinea il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – che il comparto del biologico è un traino importante per tutto il settore, una delle tendenze positive assieme al mercato dei prodotti a marchio d’origine garantita come Dop e Igp che valgono 13,5 miliardi d’euro l’anno».
Le stime indicano che un italiano su 5 predilige l’acquisto di prodotti da agricoltura ‘Bio’ e uno su dieci inserisce nella propria spesa almeno un prodotto ‘Bio’ ogni mese: i preferiti sono certamente frutta e verdura, ma cresce l’attenzione anche per il latte e le uova. Il nuovo fronte è certamente quello del vino. Aggiungendo agli acquisti ‘privati’ anche quelli della ristorazione e dei bar, il risultato è un fatturato annuo che tocca i 2 miliardi e mezzo. Ben più quindi di un segnale di attenzione da parte dei consumatori verso una produzione agroalimentare che sia sempre più di qualità e che possa garantire la propria salubrità.
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