Dal 20 luglio sono cambiate le etichette per i prodotti destinati ai celiaci. È infatti entrata in vigore la nuova normativa europea che l’Italia ha recepito con un decreto ministeriale dello scorso maggio. Sulle confezioni dovrà essere chiaramente indicato che il prodotto è “senza glutine, specificamente formulato per celiaci” o “senza glutine, specificamente formulato per persone intolleranti al glutine”.
Questa dicitura farà sì che gli alimenti in questione possano essere inclusi nel Registro degli alimenti erogabili dal Servizio sanitario nazionale, come previsto nei livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea). Una delle conseguenze principali è che non si potranno più pubblicizzare genericamente prodotti dietetici a fini medici, in quanto la norma entrata in vigore sostituisce tutte le precedenti. Dunque non più riferimenti alle proprietà preventive, terapeutiche o simili, ma la dicitura indicata dalla legge, che prevede anche l’istituzione di una rete per la prevenzione e attenzione alla celiachia e implicazioni correlate. I prodotti per celiaci possono essere rimborsati, come altri prodotti necessari per ragioni mediche, ma da questo punto di vista, le regole rimangono le stesse. Il tipo di rimborso è pari a 45 euro mensili massimo per bambini fino a un anno di età, di 62 euro per bambini tra un anno e 3 anni e mezzo, di 94 euro per la fascia che arriva a 10 anni, e infine 140 euro per gli adulti uomini e 99 per le donne.
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