Ogni anno l’Unione Europea perde 83 miliardi di euro di vendite e quasi 800 mila posti di lavoro a causa della contraffazione e della pirateria. L’Italia è il Paese più colpito: solo sommando le mancate vendite, senza cioè considerare i danni d’immagine per l’eccellenza del prodotto tricolore, il Made in Italy perde ogni anno 4,5 miliardi di euro in abbigliamento e calzature, 624 milioni nella cosmetica, 520 milioni per borse e valigie, 400 milioni tra gioielleria e orologeria, 201 milioni nei giocattoli e 53 milioni negli articoli sportivi.
Ed ora il business illegale del falso si concentra sui prodotti di più largo uso comune: ad invadere il mercato di tutta Europa sono oggi quintali di litri di sapone per lavatrice, milioni di bottiglie di shampoo, migliaia di cuscinetti per gli ingranaggi meccanici. Ma anche prodotti che non sembrerebbero così remunerativi sono oggetti di falsificazione e in vendita sono cospicue quantità di lamette da barba e spazzolini da denti elettrici, tutti con marchi contraffatti. A segnalare questa nuova tendenza è l’Ufficio anti-frode europeo (Olaf), che collabora con le autorità competenti dei Paesi dell’Unione per contrastare il fenomeno. Secondo gli esperti dell’Olaf, sono ad esempio 8 milioni le bottiglie di shampoo contraffatto entrate in Ue tra il 2015 e il 2016, ed un milione di queste sono state sequestrate in vari Paesi europei, tra i quali l’Italia.
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