Il rapporto recentemente presentato da Eurobarometro dedicato ai consumi di pesce e prodotti ittici dai cittadini dell’Ue ha messo in luce che i consumatori italiani sono i più curiosi, i più attenti all’origine, ma anche al prezzo. E rispetto agli altri cittadini europei, quando si parla di prodotti ittici gli acquirenti della penisola sono i più legati all’acquisto in pescheria o al mercato rionale. In generale, indica il sondaggio, in tutta Europa i consumi di pesce sono in aumento con il 42% degli intervistati che mangia prodotti della pesca o dell’acquacoltura almeno una volta alla settimana a casa.
Il dato nazionale è leggermente inferiore alla media europea, ma diventa superiore se riferito al consumo almeno una volta al mese. Gli italiani mangerebbero più pesce, emerge dal sondaggio, se costasse di meno. E marcano la propria diversità su voci come la curiosità di provare prodotti nuovi (74% contro il 60% della media Ue), la preferenza per il pesce di mare su quello di acqua dolce, o la richiesta di informazioni in etichetta. I nostri connazionali ne vogliono di più e di più complete sull’origine, l’area di pesca e produzione, ma anche sul processo di lavorazione. Infine, l’esperienza di acquisto: mentre i consumatori europei comprano prodotti ittici di preferenza al supermercato, gli italiani si orientano decisamente verso pescherie e mercati rionali.
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