Diciotto le persone denunciate, quindici italiani e tre senegalesi; 250.000 prodotti sequestrati; un giro d’affari da due milioni e mezzo di euro. Questi i numeri dell’operazione “Luxury bags” condotta dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica di Lucca. In due successive fasi, l’intera operazione ha permesso di ricostruire e sgominare l’intera filiera della contraffazione che produceva finti prodotti di lusso destinati al mercato della Versilia e della costa apuana, tra Forte dei Marmi, Marina di Massa e Viareggio.
Una rete ‘produttiva’ in Toscana, Lombardia e Campania
Tutto inizia lo scorso giugno con un ‘comune’ acquisto in spiaggia di una borsa contraffatta Dopo una prima fase che aveva individuato la piccola rete di commercio abusivo in Versilia, la Guardia di Finanza è riuscita a risalire all’intera filiera produttiva e commerciale illecita, che si snodava tra la Toscana, la Lombardia e la Campania. Dove era radicata la vera e propria base operativa. Individuati anche i luoghi di stoccaggio dei prodotti contraffatti. Perquisizioni sono state eseguite nelle province di Firenze, Pistoia, Napoli, Mantova e Varese: sette abitazioni, due laboratori clandestini e tre società. Tutti luoghi destinati alla produzione, al confezionamento e allo stoccaggio dei prodotti di pelletteria di alto pregio: oltre ai 250mila prodotti e accessori già confezionati e a otto macchinari impiegati per la produzione, sono stati sequestrati tra l’altro:
- 300 punzoni atti a riprodurre i marchi Chanel, Hermes, Louis Vuitton, Givenchy
- 5300 cliché per la riproduzione dei più prestigiosi marchi
- 400 fustelle di varie forme e misure per la produzione di borse di diversi brand del lusso