L’annuale indagine redatta da R&S Mediobanca sui principali gruppi della moda in Italia ha confrontato le quindici maggiori aziende per fatturato con sede nel nostro paese con un analogo campione delle imprese francesi: il risultato è che il sistema italiano risulta avere le spalle più larghe, perché le aziende sono più capitalizzate e molto più liquide. I gruppi transalpini sono invece più redditizi.
Nel dettaglio, stando ai numeri del 2015, se si prende in considerazione il rapporto tra debiti finanziari e patrimonio netto, le italiane risultano più capitalizzate perché stazionano al 21,7 contro il 39,8 delle francesi. Le aziende del lusso italiane sono inoltre molto più liquide, con un rapporto tra liquidità e debiti finanziari a quasi 115 contro il 36,6 del campione d’Oltralpe. Per quel che riguarda invece il rapporto tra il margine operativo netto e il fatturato tecnicamente chiamato ‘ebit margin’, questo è più elevato per le francesi al 17,8% contro 12% delle aziende italiane, così che le transalpine risultano essere più redditizie.
La classifica delle aziende italiane della moda
Per quel che riguarda la classifica delle aziende italiane, sul più alto gradino del podio si colloca, con i suoi 8,8 miliardi di fatturato, Luxottica, seguita dai 3,5 miliardi di Prada e dai 2,65 di Armani. Fanalino di coda è Moncler, la società nota per i piumini, con un giro d’affari di 880 milioni. Se si guarda l’incremento del fatturato rispetto all’anno precedente, a vincere è Valentino, che nel 2015 ha visto raddoppiare il giro d’affari (+102%), seguita da Moncler (+72%) e Calzedonia (+56 per cento). Fanalino di coda, e unica delle top 15 con un calo del fatturato, è Benetton, in discesa di quasi il -26%.
In Francia, invece, a guidare la classifica è Christian Dior-Lvmh con oltre 35 miliardi di fatturato: in pratica, da solo, il gruppo di Bernard Arnault ha un giro d’affari maggiore di tutte le top 15 italiane messe insieme.