Abbiamo scritto l’altro giorno dell’iniziativa delle grandi multinazionali che unilateralmente vorrebbero imporre il ‘loro’ semaforo sulle etichette dei prodotti in vendita in Europa. Le reazioni in Italia sono state immediate e durissime, primo fra tutti il Ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina: «Scriveremo ancora, anche nelle prossime ore alla Commissione Ue di intervenire per impedire la diffusione di un elemento così distorsivo del mercato. Ribadiremo con forza il nostro no a questo sistema perché provoca danni economici e d’immagine ai nostri prodotti, non porta alcun beneficio per i consumatori e non promuove uno stile alimentare equilibrato o una dieta sana, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi».
Semplificazione estrema, fuorviante ed ingannevole
In prima linea contro i ‘semafori’ anche il Codacons: «Più che un sistema per indirizzare i consumatori verso una corretta alimentazione sembra uno scherzo – afferma il presidente Carlo Rienzi – Il semaforo in etichetta è una semplificazione estrema, fuorviante ed ingannevole per i consumatori, con effetti negativi per tutti (agricoltori, utenti e Made in Italy). Il messaggio lanciato dal semaforo è che alcuni prodotti facciano male a prescindere, senza tenere conto delle quantità consumate. Così facendo si confondono i consumatori e si arreca un danno ai produttori di determinati alimenti, come olio d’oliva, prosciutto e formaggi. Per tale motivo siamo pronti a dichiarare guerra alle multinazionali dell’alimentare, con azioni legali contro le etichette a semaforo e boicottaggi mirati delle aziende che adotteranno tale sistema».
Meglio i prodotti Dop/Igp o le bibite gasate ‘senza zucchero’?
Dissotterra l’ascia di guerra anche Coldiretti da sempre ferma oppositrice delle etichette a semaforo: “Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche l’olio extravergine di oliva sarebbero tra le vittime illustri dell’etichetta a semaforo degli alimenti che colpisce ingiustamente le produzioni italiane, con indicazioni sbagliate e fuorvianti”.
“Va respinta l’ipotesi di una informazione visiva che – denuncia la Coldiretti – finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani come i prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), di cui l’Italia ha la leadership in Europa con 289 riconoscimenti, per promuovere, al contrario, il cibo spazzatura come le bevande gassate senza zucchero, ingannando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri – critica la Coldiretti – non si basa però sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze”.