Secondo l’Istat, sono quasi 100.000 i piccolissimi produttori di vino nel nostro Paese e ben pochi ne conoscono le qualità che talvolta possono anche essere di pregio. Ecco allora la ‘mission’ della startup romana nata nel 2014: si chiama “Wineowine”, accelerata da Luiss Enlabs e con sede in Pi-Campus. Ora cerca professionisti che girando paese per paese lungo tutta la penisola assaggino i vini sconosciuti e giudicandoli ‘professionalmente’.
L’obiettivo è quello di mappare e mette a disposizione di milioni di clienti potenziali quei prodotti che altrimenti rimarrebbero nel raggio d’azione delle piccole cantine. Una startup dei vini d’eccellenza nascosti nei borghi della penisola. Sembra facile, ma non lo è: “Wineowine” cerca ‘osservatori del vino’, e buoni assaggiatori, ma non li trova.
Ottimi produttori, per ottimi vini che non saranno mai venduti
Fondatori di “Wineowine” sono due abruzzesi, Federico De Cerchio, 29 anni, e Eros Durante, 32. «Finora – racconta De Cerchio – abbiamo sempre visitato i produttori nelle fiere di settore o sono stati loro a contattarci per inviarci una campionatura e farci degustare i loro vini. Però, in questi tre anni di attività, ci siamo accorti che molti produttori sono concentrati solo sul loro prodotto e dedicano tutta la loro attenzione esclusivamente a creare dei grandi vini. Non hanno poi le risorse e le competenze per commercializzarli e farli arrivare al consumatore finale. Così spesso tante eccellenze rimangono invendute in cantina e gli appassionati perdono l’opportunità di assaggiare dei vini meravigliosi».
Quello che “Wineowine” offre non è un passatempo: cerca persone disposte a viaggiare per 250 giorni l’anno, con una qualifica professionale riconosciuta come quella di ‘sommelier’ o ‘assaggiatore professionista’ e comunque in grado di comprovare una esperienza nella degustazione del vino.