Quello di cui abbiamo bisogno oggi non è tanto il cibo ‘green’ che solo perché chiamato con questo colore dovrebbe essere buono, ma abbiamo bisogno di ‘cibo vero’, per il quale ogni passaggio sia trasparente e controllabile da tutti. È quanto sostiene l’economista e agronomo Andrea Segrè, fondatore del progetto ‘Last Minute Market’ che mira al riutilizzo degli sprechi alimentari della grande distribuzione e autore del libro “Mangia come sai” (Editrice Missionaria).
Nel libro vengono fatti emergere i tanti paradossi dell’agroalimentare: dai mandarini distrutti in Calabria e comprati in Sudafrica, dagli chef diventati star della tv alla sempre maggiore diffusione delle agromafie.
L’attenzione dei consumatori è indirizzata dai media e dei social verso le diete a tutti i costi e, sottolinea Segrè, mentre siamo impegnati a cercare sugli scaffali dei supermercati cibi modificati e privati di qualche elemento, continuiamo a sprecare e a buttare cibo nella pattumiera.
Troppe mode stanno avendo il sopravvento e sempre più si spreca il cibo
Fatichiamo ancora a smuovere le abitudini che ci portano a sprecare cibo. Solo un italiano su due, ad esempio, prepara la lista di quello che effettivamente serve prima di mettere piede al supermercato. E mentre sulla Terra ci sono ancora 800 milioni di persone affamate, gli ipernutriti sono quasi il doppio. Nel mondo ogni anno muoiono 36 milioni di persone per carenza di cibo e 29 per il suo eccesso.
Segrè sottolinea che si può ‘recuperare’ molto di ciò che viene gettato via ancora buono da mangiare. Ma soprattutto è necessario che i futuri cittadini acquisiscano una ‘coscienza alimentare’ che suggerisca loro uno sviluppo equilibrato e sano scegliendo i prodotti con sempre maggiore consapevolezza, premiando o punendo aziende e Paesi responsabili o irresponsabili dal punto di vista sociale e ambientale.