Tripla missione in Estremo Oriente per il Consorzio Vino Chianti: dall’8 all’11 maggio sarà alla primissima edizione del “Prowine” organizzata a Hong Kong con 41 aziende partecipanti per un totale 327 etichette in degustazione: 255 tra i banchi aziendali e 72 etichette sul bancone istituzionale. Il 15 maggio poi il Consorzio sarà a Singapore per una serie di incontri b2b con buyer locali e buyer provenienti da Paesi limitrofi: Cina, Vietnam, Filippine, Indonesia, Tailandia, Laos, che avranno la possibilità di conoscere 138 etichette diverse appartenenti a 25 aziende. Infine il 17 maggio il Chianti è atteso a Seoul con 26 aziende partecipanti e 145 etichette.
Secondo Wine Monitor, l’Osservatorio del Vino di Nomisma, nel corso di un decennio, l’import di vino nel continente asiatico è passato da 1,7 a 6,4 miliardi di euro, arrivando così a pesare per il 21,5% sulle importazioni mondiali.
L’otto per cento dei rossi toscani già prende la via dell’Asia
«L’Asia è l’area di maggiore interesse per lo sviluppo del mercato del vino – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – con un incremento esponenziale di consumi negli ultimi anni. Le aziende sono consapevoli di questa opportunità e non possiamo rischiare di non coglierla facendoci trovare impreparati».
Con oltre 21 milioni di ettolitri, la Cina rappresenta uno dei primi mercati al mondo per consumi di vino con un incremento fra il 2014 e il 2015 del +10% (+44,7% rispetto al 2010). Oggi rappresenta circa l’11% del consumo mondiale. Più in generale, l’Asia pesa ormai per il 6,5% nell’export vinicolo italiano (contro il 4,6% di dieci anni fa) e rappresenta un importante mercato di sbocco per i vini rossi della Toscana: nel 2016, l’export nel continente di questa categoria ha superato i 42,2 milioni di euro, vale a dire l’8% di tutte le esportazioni dei vini rossi Toscani, con una crescita che solo negli ultimi quattro anni è stata del +186%.