Una mostra organizzata e promossa da Assocalzaturifici in collaborazione con l’associazione culturale Colosseum, è stata inaugurata nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles con il preciso obiettivo di sottolineare la necessità di una norma a livello comunitario che introduca l’obbligatorietà dell’indicazione di origine a tutela della produzione di qualità italiana. “Italian Shoes, European Footprint”, questo il titolo della mostra curata da Luciano Calosso e Enrica Barbano, racconta la genesi di una scarpa dal design italiano, frutto dell’avvicendarsi delle mode e della contaminazione creativa tra passato e futuro nel mondo calzaturiero.
«Il Made in deve essere una priorità per l’Italia in Europa – afferma Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici – Sono dieci anni che se ne parla, ma finora le trattative hanno sempre portato ad esiti insoddisfacenti. È possibile che il Parlamento Europeo si esprima a stragrande maggioranza a favore dell’etichettatura obbligatoria e il Consiglio Europeo possa invece negare a questa maggioranza il diritto ad una legge giusta ed equa?».
Tra i contributi alla mostra anche quello del “Museo della calzatura di Villa Foscarini Rossi”
La mostra “Italian Shoes, European Footprint” offre soprattutto una panoramica delle calzature che hanno caratterizzato la storia del costume nel corso dei secoli. Nate per esigenze pratiche già in epoca preistorica, le scarpe hanno iniziato ad assumere una funzione sociale di moda e costume solo a partire dal XVII secolo quando si cominciò gradualmente a esprimere una maggiore cura stilistica.
Le tre sezioni di cui si compone la mostra riflettono lo spirito del tempo, l’identità culturale e i momenti salienti dell’evoluzione dello stile dell’accessorio scarpa: fattura di alta qualità, design, creatività, materiali e dettagli rappresentano il tratto distintivo dello stile italiano delle calzature esposte in mostra, interamente prodotte nei distretti calzaturieri italiani.