L’ OCM vino è la regolamentazione unica dell’Unione Europea per i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende dal Ministero per le politiche agricole e dagli assessorati delle singole Regioni. Lo schema del nuovo decreto disposto dal Ministero per l’attribuzione dei 30 milioni e mezzo di fondi disponibili dallo Stato per la promozione all’estero dei vini italiani ha però trovato in disaccordo la maggioranza delle Regioni, e soprattutto quelle che maggiormente contribuiscono alla produzione nazionale: tra le altre Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana.
Diverse le motivazioni espresse da ciascuna delle Regioni critiche nei confronti del Ministero: il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha sostenuto che: «non concorda con la mancata partecipazione finanziaria della quota nazionale ai progetti multiregionali, trattandosi di azioni comunque coinvolgenti più territori e, per denominazioni e aziende coinvolte, rappresentativi del sistema italiano di produzione».
A rischio i 30 milioni dello Stato per il 2017 e tutti i progetti predisposti
Stante che in questo coacervo di posizioni contrarie ma non omogenee tra loro, la Conferenza Stato Regioni darà un parere negativo sul decreto. Parere che comunque non è vincolante per il Ministero, che probabilmente deciderà comunque di andare avanti sulla strada tracciata, in aperto contrasto con le Regioni, così come sono rimasti inascoltati i rilievi formulati nelle scorse settimane dalle associazioni di categoria.
C’è poi la questione dei tempi, perché l’iter del disegno di legge che regolerà i finanziamenti dell’Ocm Promozione viaggia già in netto ritardo, ed ulteriori rallentamenti rischiano di mettere in serio pericolo i fondi per il 2017, risorse fondamentali per la crescita del vino italiano all’estero, e quindi da redistribuire al meglio, nell’interesse delle aziende, dei territori e delle denominazioni.