Lo avevamo già scritto lo scorso 8 giugno: ora, ad un mese di distanza, il ‘caso’ della modifiche del disciplinare di produzione della mozzarella di bufala campana annunciate dal Consorzio arriva anche sui banchi del Parlamento. Dopo l’allarme lanciato dalla consigliere regionale di Forza Italia, Flora Beneduce, scende in campo Ernesto Buondonno, presidente della Federazione allevamenti bufalini aderente a Confagricoltura: «Queste nuove norme sviliscono e minacciano l’integrità della filiera produttiva della Mozzarella di bufala campana dop. Combatteremo in ogni sede».
Confagricoltura ha inoltrato una lettera al Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, e al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per sottolineare come “le Denominazioni di origine protetta nascano per proteggere una filiera produttiva anche dal progresso, e dalla tecnologia, affinché le condizioni ambientali e di lavoro che hanno reso l’eccellenza tale possano restare immutate”.
Tutto si concentra sui costi di trasporto del prodotto fresco che limiterebbero l’export
All’interno di un’interpellanza parlamentare presso la Commissione agricoltura al Ministro Martina verrà chiesto di chiarire la sua posizione in merito, in particolar modo per quanto riguarda la regolamentazione della mozzarella surgelata. Punto critico e già “respinto dai soci allevatori ed approvato con il solo consenso dei trasformatori” come si legge nel testo depositato in Senato.
Dal Consorzio si ribadisce che “oggi far viaggiare della mozzarella dop a New York costa almeno 10 euro in più al kg, con il risultato che il prodotto al dettaglio arriva a costare, con i successivi passaggi di distribuzione, circa 35 euro al chilogrammo”. Il che rende il volume dell’export estremamente ridotto, pari a poco più del 30% della produzione totale. Lavorare con i congelati permetterebbe viaggi in nave, molto più economici.