Potrebbe iniziare immediatamente dopo Ferragosto la vendemmia 2017 nel Veneto. Le cantine sono già pronte ad accogliere i primi grappoli d’uva delle varietà precoci per i vini tranquilli mentre per il Pinot e lo Chardonnay per base spumante si dovrà attendere ancora qualche giorno, ma non oltre il 21 o 22 agosto.
Gli aspetti relativi alla qualità e alla quantità adesso sono tutti legati al clima dei prossimi giorni: da questo momento in avanti, infatti, i vigneti necessitano di belle giornate di sole e notti fresche e ventilate, alternate a qualche leggera pioggia ristoratrice. Quello che invece non serve nella maniera più assoluta è che il tempo si guasti in questa fase così cruciale per il vigneto, come è capitato lo scorso anno, portando con sé grandi quantità di umidità che per l’uva vuol dire marciumi e malattie fungine. Comunque, al momento la situazione sanitaria delle uve nelle diverse aree viticole del Veneto, dal veronese al Veneto Orientale, passando per le province di Vicenza e Padova, risulta essere pressoché perfetta.
I primi grappoli sono già stati tagliati in Toscana: meno quantità, più qualità
In Toscana, sesta regione produttiva italiana per quantità e tra le primissime per valore vista la fama mondiale dei suoi vini rossi, i primi grappoli sono già stati staccati dalle viti, in anticipo per l’andamento stagionale caldo e siccitoso. Nel Montecarlo lucchese la vendemmia è partita con le uve di Pinot e Chardonnay per la produzione di vini bianchi e spumanti, mentre dopo Ferragosto sarà la volta di Merlot e Syrah e poi arriveranno i vitigni tardivi come Sangiovese e Canaiolo.
La Toscana, che vanta le più prestigiose denominazioni di origine dei vini, conta 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt. Oltre il 70% dei vini è venduto sui mercati esteri con un export che le 2016 ha toccato i 900 milioni di euro. «La vendemmia 2017 in Toscana – spiega Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – sarà nel segno meno per le quantità non raggiungendo gli stessi livelli del 2016, si nutrono però speranze fondate invece sul versante della qualità con acini sani e un alto profilo qualitativo».