Porte aperte agli Ogm in Europa oppure no? La sentenza della Corte Europea di Giustizia nella quale si dichiara che la Commissione o gli Stati membri non hanno la facoltà di adottare misure come il divieto della coltivazione di prodotti Ogm, se non è accertato che essi possano comportare un rischio grave per la salute umana, per gli animali o per l’ambiente ha aperto nel Veneto una polemica politica tra il Presidente Luca Zaia e il Pd.
Sostiene Zaia: «Sulla base di questa sentenza i consumatori saranno ridotti a vere e proprie cavie, sulle quali sperimentare se gli Ogm fanno male o no. Per contrastare tale pericolosa assurdità mi auguro nasca un vasto movimento di popolo, composto da tutti coloro che hanno a cuore il valore della biodiversità e delle produzioni agricole tipiche. Rischiamo di essere tutti schiavi delle multinazionali».
In 23 Stati europei, su 28, Italia compresa, le coltivazioni Ogm sono già vietate per legge
Il Consigliere regionale del Partito Democratico, Graziano Azzalin, immediatamente ha ribattuto che: «sugli Ogm Zaia fa del grave terrorismo psicologico e finisce fuori strada». Spiega Azzalin che la sentenza della Corte Europea di Giustizia arriva oggi su di un caso del 2002 sollevato dal Friuli e sottolinea che nel 2015 la legislazione è cambiata e ben 23 Stati europei su 28 hanno avuto la possibilità di vietare le coltivazioni Ogm.
E conclude l’esponente Pd: «Prima di scagliarsi contro i giudici europei, Zaia farebbe meglio a complimentarsi con l’Italia che in questo caso protegge anche il Veneto dalle coltivazioni Ogm». Ma il Presidente veneto non ferma la polemica e ribadisce che «la sentenza è come una spada di Damocle. Si apre un varco sul tema della nocività o meno degli Ogm, sul quale il mondo scientifico è profondamente diviso».