«Il costo del lavoro in Italia è troppo alto e noi abbiamo bisogno, per sopravvivere di continuare a esportare, di risorse che abbattano il cuneo fiscale e il costo del lavoro». È stata molto esplicita Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici e di Micam, in occasione della cerimonia inaugurale di TheMicam84, il salone che si svolge nel polo fieristico di Rho – Pero. Le sue parole erano direttamente rivolte dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al quale è stato chiesto con forza di assumere provvedimenti per tutelare il Made in Italy.
«Sono in molti – ha denunciato Pilotti – che si sono trovati costretti a delocalizzare la produzione perché la competitività delle aziende italiane è inferiore rispetto a quella delle aziende competitor. Ma oggi abbiamo la possibilità concreta di riportare queste aziende in Italia». E rivolgendosi direttamente a Gentiloni, la presidente presidente di Assocalzaturifici aggiunge: «Le chiediamo di portare con forza la battaglia del ‘made in’ contro i paesi del Nord Europa che non producono e che dunque non hanno alcun interesse a tutelarlo». Infine, Pilotti ha chiesti una defiscalizzazione di almeno una parte degli investimenti fatte dalle aziende per l’innovazione.

La maestria artigianale è un bene nazionale da tutelare come le opere d’arte

«Da parte del governo – ha replicato il Presidente Paolo Gentiloni – c’è l’impegno a garantire le condizioni per cui il lavoro di cui sono protagoniste le nostre imprese e i lavoratori possa proseguire nella stabilità e godendo anche di un incoraggiamento delle politiche pubbliche. Il settore calzaturiero può reggere alla straordinaria sfida della qualità aperta nel mondo, un simbolo da questo punto di vista perché artigianato, industria e le radici locali si intrecciano per diventare competitive. Tenere assieme cultura, innovazione, marketing, radici locali e rivolgersi al futuro è importante. Dobbiamo coltivare questo incrocio – ha concluso Gentiloni – la maestria artigianale è un bene e un valore da tutelare come un’opera d’arte».