Per il Verdicchio di Matelica l’annata 2017 sarà pesante sotto il profilo quantitativo. Si prevede infatti un calo della produzione superiore al 30%, mentre per quanto riguarda la qualità, gli esperti la preannunciano buona. Questo è ancor più importante visto che questo vino festeggia nel 2017 i 50 anni del riconoscimento della Doc attribuita, appunto nel 1967, per la prima volta ad un vino delle Marche e 14esima Doc in Italia.
«Le gelate tardive di aprile e l’estremo calore estivo – spiega Umberto Gagliardi, presidente dell’Associazione dei Produttori del Verdicchio di Matelica – hanno penalizzato la produzione. Abbiamo dovuto anticipare la vendemmia anche di due-tre settimane rispetto al solito e avremo poco mosto. Le uve hanno buccia spessa, ma la salute delle piante è molto buona per cui è facile prevedere vini di qualità buona, forse anche più che buona. È certo comunque che non sarà un’annata di vini da invecchiare».
Circa 700 mila bottiglie vendute in Italia ed un mezzo milione prende la via dell’export
All’associazione dei produttori di Verdicchio di Matelica aderiscono 13 cantine dell’Alta Vellesina dove si coltivano circa 350 ettari di questa particolare varietà di Verdicchio.
«L’Alta Vallesina – prosegue Gagliardi – si caratterizza per il suo clima continentale ed è unica nel suo genere perché non subisce influssi dal mare. Ha un terreno calcareo che determina gran parte della mineralità che è una delle caratteristiche più specifiche del Verdicchio di Matelica». Di questo vino si producono appena 1,2 milioni di bottiglie all’anno di Doc e Docg, riconoscimento quest’ultimo ottenuto nel 2009. Il 60% del mercato è in Italia; il 40% all’estero, soprattutto Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti.