Alla fin fine, i francesi hanno deciso di avviare il loro sistema Nutri-Score e dalla sperimentazione effettuata lo scorso anno su alcuni prodotti ecco che il “semaforo” d’oltralpe con i suoi cinque colori assegnati sulla base della presenza di zuccheri, grassi e sale nei prodotti in commercio è da novembre una realtà.
Secondo quanto spiegato dalla Ministra della salute Agne’s Buzyn, il Governo punta a tre obiettivi: “informare il consumatore sulla qualità degli alimenti, incitare gli industriali a migliorare la qualità e agevolare i consigli nutrizionali per il personale sanitario”. Per quanto il sistema francese sia un ‘perfezionamento’ del ‘semaforo’ a tre colori adottato in Gran Bretagna, comunque non convince le autorità italiane e soprattutto è fortemente contestato dai produttori del Made in Italy che vedono penalizzati prodotti quali il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, l’Olio di oliva, la mozzarella e tanti antri cibi finiscono nelle categorie meno ‘salutare’. A scapito di prodotti industriali più pubblicizzati e più ‘artificiali’.
Mentre i produttori italiani si arrabbiano, l’Europa decide di non decidere una politica comune
Per il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi: «Nutri-Score si basa su un approccio semplicistico e non aiuta a comprendere il contributo, in termini di nutrimenti, che ogni alimento apporta alla dieta» . Per Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare: «Bocciare o promuovere un cibo sulla base della presenza di un singolo ingrediente confonde il cittadino e rischia di essere dannoso per la sua salute. Portando tra l’altro al paradosso di incentivare il consumo di prodotti alimentari artificialmente edulcorati».
Coldiretti parla di “pericolo per la salute dei cittadini europei”, mentre il presidente di AGRI Pietro Minelli si appella «ai Ministri Martina e Alfano affinché la questione venga posta in Europa al fine di tutelare e continuare a valorizzare i nostri prodotti».