Uno studio dell’Ufficio Europeo della Proprietà industriale (Euipo) ha stimato che nel 2016, la contraffazione di orologi e gioielli ha fruttato 2 miliardi di euro nell’Europa a ventotto con una incidenza del 13,5% sul fatturato totale del settore. In Italia il fenomeno è particolarmente marcato: un orologio su cinque, tra quelli comprati dai nostri connazionali.
«La contraffazione di orologi – sostiene Mario Peserico, ad di Eberhard e presidente sia di Assorologi, l’associazione che rappresenta i produttori, sia di Indicam, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione – deve ormai la maggior parte dei suoi ricavi alle vendite online. Negli anni passati siamo riusciti a far oscurare dalla magistratura ben 113 negozi online che vendevano merce contraffatta per un valore di 60 milioni di euro. Ma ora il fenomeno si è diffuso anche sui social media: una nostra ricerca ha stimato che il 53% degli orologi falsi vengono venduti su Facebook».
L’Italia è in Europa produce più falsi, ma dove si comprano quelli dell’Est in arrivo dalla Germania
L’Italia è di sicuro uno dei primi paesi per consumo di orologi falsi, ma anche uno dei primi Paesi europei per produzione di orologi taroccati, con veri professionisti del falso e ingenti interessi della camorra, soprattutto quando riguarda i prodotti di lusso. Non solo orologi, quindi: dai capi di abbigliamento agli occhiali da sole che alimentano un mercato in costante crescita anno dopo anno.
Ocse e Euipo hanno calcolato che solo nel 2016 il totale delle merci false entrate in Europa è salito a 85 miliardi di euro, il 5% del totale merci in entrata. Spesso i falsi dell’Estremo Oriente arrivano nei porti del Nord Europa ed è dalla Germania e dall’Olanda che invadono il mercato italiano. «Ecco che in quei Paesi – continua Peserico – servirebbero maggiori controlli, mentre per ora non abbiamo l’impressione che si presti grande attenzione a tutto ciò».