Sono 130 le aziende italiane che esporranno le proprie collezioni di scarpe all’Obuv Mir Koži, la fiera più importante di Russia che Assocalzaturifici organizza a Mosca. «Si parte. La speranza è di resistere» mette le mani avanti il presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico, Enrico Ciccola.
«Non si parte con l’idea di conquistare clienti – specifica Ciccola – ma di mantenere i propri in un mercato sempre più complesso che ancora non ha incontrato la ripresa annunciata. Noi siamo convinti che la Russia sia un Paese destinato a tornare a crescere e ci auguriamo che presto siano tolte le attuali sanzioni. Nel frattempo lavoriamo per il Made in Italy e per ottenere gli sgravi sul costo del lavoro, a cominciare dalle fasi di taglio e orlatura oggi in gran parte delocalizzate. Con il pensionamento anticipato, rischiamo di perdere rapidamente forza lavoro qualificata, quindi è necessario poter inserire nuovi dipendenti. Ma per farlo serve una detassazione, dobbiamo poter spendere meno in modo da poter investire nella formazione del giovane dipendente».
La preoccupazione maggiore è la formazione dei giovani che dovranno sostituire chi va in pensione
Per il presidente Ciccola, alle attuali condizioni fiscali, per le imprese diventa impossibile formare i giovani. Una tematica che è stata posta anche alla recente riunione romana del Tavolo della Moda dalla presidente di Assocalzaturifici Annarita Pilotti.
«Finanziamenti per il Made in Italy e politiche di defiscalizzazione sono le due azioni non più rinviabili – insiste Ciccola – per rafforzare l’azione di promozione e sostegno alle imprese che Micam Milano e le altre fiere garantiscono ai nostri calzaturieri. Noi daremo il nostro contributo, anche con studi mirati sul quadro economico e di sviluppo del distretto marchigiano, e proprio per questo ci siamo seduti pochi giorni fa insieme con i colleghi di Macerata per riprendere il percorso di battaglia e crescita comune».