Nel 2006 i prodotti di moda sequestrati dalla Guardia di Finanza erano stati 14,3 milioni, un numero che si è moltiplicato esponenzialmente fino ad arrivare, nel periodo tra gennaio 2017 e maggio 2018, a oltre 68 milioni, con la moda che è seconda per numero di prodotti requisiti dietro al segmento dei beni di consumo.
«I prodotti contraffatti – spiega il colonnello Paolo Borrelli, capo Ufficio tutela uscite e mercati del III Reparto operazioni del comando generale della Gdf – rappresentano circa un quarto del totale dei beni complessivamente sequestrati riconducibili al settore moda. Gli altri sono relativi a violazioni della sicurezza sui prodotti, diritto d’autore e tutela del Made in Italy. Il mercato della contraffazione si caratterizza per assoluta dinamicità e adattabilità; ha visto sfumare i confini nazionali e ha beneficiato della delocalizzazione delle produzioni. Dal 2014 al primo semestre 2018 abbiamo eseguito più di 50mila interventi nel settore».
Il mercato criminale dei falsi ha fatto perdere in Lombardia oltre 17.000 posti di lavoro l’anno
Prendendo ad esempio la situazione in Lombardia, prima regione italiana per produzione e commercio, nel 2017 la prima categoria merceologica per numero di sequestri è stata quella di orologi e gioielli, con 1.298 confische effettuate, seguita immediatamente dal comparto degli accessori di abbigliamento (554 sequestri) e dell’abbigliamento (306 sequestri).
«Nella sola Lombardia – ha osservato l’Assessora regionale all’istruzione, formazione e lavoro, Melania Rizzoli, nel corso del convegno “Contraffazione: minaccia e danno sociale” ospitato in auditorium Testori a Palazzo Lombardia – sarebbero oltre 17.000 i posti di lavoro andati persi ogni anno, 88.000 in Italia, un prezzo che la nostra Regione e il nostro Paese non possono e non devono pagare alla criminalità. Da maggio sarà a disposizione degli insegnanti e degli studenti un nuovo strumento tecnologico: un link particolare e facilmente condivisibile, ricco di dati che verranno aggiornati tutto l’anno».