La Guardia di Finanza di Frosinone ha sgominato un’organizzazione, composta da cittadini di nazionalità marocchina e cinese, dedita all’importazione ed alla commercializzazione di calzature e capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti. L’attività condotta dei finanzieri ha portato complessivamente al sequestro di circa 161.000 capi di abbigliamento, scarpe e accessori vari oltre a n. 8 automezzi utilizzati per il trasporto delle merci. Il tutto per un valore che supera i quattro milioni e trecentomila euro. Venti le persone denunciate per reati quali l’introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e per ricettazione.
Le attività investigative hanno avuto origine da un monitoraggio della provincia di Frosinone dal quale emergeva un aumento esponenziale della vendita di abbigliamento contraffatto che avveniva o in negozi o addirittura sulla base di ordinazioni che venivano prese anche in ospedali e uffici aperti al pubblico. Le indagini hanno quindi appurato che gli approvvigionamenti delle merci contraffatte avvenivano principalmente nella capitale. Le merci prodotte in Cina, giungevano in Italia attraverso la vicina Grecia ed erano introdotte nel territorio nazionale camuffate dietro marchi apparentemente anonimi non riconducibili a nessuna griffe, in modo da eludere ogni tipo di controllo.
Una volta ultimate le pratiche di sdoganamento, la merce veniva concentrata all’interno dei depostiti ubicati in posti insospettabili come box auto di villette situate in zone residenziali di pregio il più delle volte ad accesso controllato e con vigilanza privata, dove manovalanza cinese provvedeva a ripulire i capi dalle anonime etichette che nascondeva il marchio della “griffe” per poi immetterli nei mercati nazionali attraverso i canali ufficiali. Sono stati individuati cinque depositi, di cui quattro gestiti da cittadini marocchini, utilizzati per lo smistamento ai grossisti dislocati in varie regioni d’Italia ed anche all’estero.