Non solo cinesi! La contraffazione delle etichette alimentari regna anche nel bel Paese e sono gli stessi produttori italiani che si comportano disinvoltamente rispetto alle indicazioni di qualità dei prodotti che immettono sul mercato. L’azione delle forze dell’ordine ha scoperchiato anche questa pentola. Prodotti agroalimentari trasformati indicati come DOP senza le previste autorizzazioni dei Consorzi, ed etichettature di prodotti lattiero caseari e ittici non conformi, sono stati individuati nel corso dei controlli straordinari avviati dal Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma per contrastare le frodi nel comparto agro-alimentare. Complessivamente sono stati sottoposti a verifica 22 imprese e laboratori agro-alimentari e sette tonnellate di prodotti alimentari.
In particolare, nelle province di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Parma, Ravenna presso industrie agroalimentari di settore, sono state contestate sanzioni amministrative per 39.000 euro. In taluni casi si è reso necessario il sequestro di prodotto con etichettatura non conforme. Infatti durante le operazioni sono state sequestrate, oltre a decine di migliaia di etichette pronte per essere utilizzate, più di 8400 confezioni di paste alimentari che, pur essendo prodotte con i prodotti tutelati (DOP Denominazione Origine Protetta) indicavano impropriamente ed in maniera evocativa la DOP, non avendo la preventiva autorizzazione dei Consorzi di tutela.
I Nuclei Antifrodi ricordano agli operatori che l’indicazione in etichetta od il riferimento ad una Indicazione Geografica o Denominazione di Origine Protette nei prodotti elaborati o trasformati devono essere preventivamente autorizzati dal relativo Consorzio di tutela. La tracciabilità dei prodotti animali è una condizione essenziale per garantire la qualità alimentare e i controlli del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari sono stati intensificati per scongiurare le frodi commerciali in tale settore.