Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri, unite davanti alla grave crisi che ha colpito il settore ortofrutticolo, hanno predisposto un documento comune per indicare la via d’uscita. Secondo le organizzazioni, è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione del settore che preveda un adeguamento della strategia nazionale dell’attuazione dell’organizzazione di mercato dell’ortofrutta, che tenga conto in particolare della prevalenza delle risorse destinate alle fasi di produzione agricola. Occorrono, inoltre, l’attivazione di un fondo mutualistico per affrontare le crisi, lo sviluppo di polizze multirischio, una riconversione varietale, la ristrutturazione delle attività commerciali delle organizzazioni dei produttori per evitare conflitti e concorrenza. Per questo chiedono che sia rivista la normativa nazionale per la loro costituzione unicamente su base agricola, una migliore trasparenza della filiera commerciale, la razionalizzazione delle modalità di confezionamento, la definizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri le previsioni produttive, di mercato e di consumo, misure il contrasto alla concorrenza sleale e il sostegno nei confronti di Bruxelles dell’aumento dell’indennità di ritiro.
La via d’uscita dalla crisi passa anche dal coinvolgimento delle Regioni: con esse infatti il Mipaaf deve attivare tutti i meccanismi previsti dalla regolamentazione comunitaria per le crisi di mercato.
Il Mipaaf dovrebbe infatti coordinare l’attivazione da parte delle Organizzazione dei produttori ortofrutticoli delle misure previste per i prodotti ritirati. Tra le misure da attuare, le quattro organizzazioni indicano anche l’attivazione dei ritiri di prodotto trasformato, con anticipo nazionale, come attività preparatoria del bando per indigenti, previsto dalla regolamentazione comunitaria, per frutta trasformata a valere sul bilancio 2012; l’attivazione a partire dal mese di luglio di misure di ritiro straordinarie in deroga alla Ocm in analogia con lo schema di aiuti adottato con il regolamento comunicatori E.Coli; il subordino di ulteriori interventi nazionali e regionali al pieno espletamento di tutte le azioni previste dei piani operativi.