«La celiachia in Italia è riconosciuta per legge come malattia sociale e in quanto tale è dovere dello Stato specificare “senza glutine” sulle etichette alimentari». Lo dichiara la senatrice del Terzo Polo Emanuela Baio, che ha appena presentato con il presidente della Commissione Sanità Antonio Tomassini, e altri 34 colleghi, una mozione trasversale che impegna il Governo a opporsi in sede comunitaria all’abrogazione del regolamento vigente che garantisce sicurezza per la salute del consumatore celiaco con la dicitura “senza glutine” in etichetta.
Parere contrario all’abrogazione viene anche dalla Commissione per le Politiche dell’Unione europea del Senato e dalla Commissione Sanità. «La proposta Ue – avverte Baio – di modificare le etichettature con una dicitura generica va contro la salute dei numerosi cittadini affetti di celiachia, la più frequente intolleranza alimentare a livello mondiale. Nel nostro Paese ne sono affette circa 60mila persone e ogni anno sono circa 2.800 i nuovi casi diagnosticati».
Tutti gli alimenti contenenti glutine, continua Baio, «devono essere considerati tossici per i pazienti affetti da questa malattia, per cui l’unica cura consiste nell’adozione di una dieta rigorosamente priva di glutine. Le esigenze dell’Ue di semplificazione della normativa non solo non semplificano, ma “complicano” la sicurezza alimentare dei pazienti celiaci, rendendoli di fatto esposti a gravi rischi per la loro salute. Vigileremo affinché il Governo ponga in essere tutte le iniziative necessarie a impedire una simile ingiustizia».