Sono in liquidazioni contributi regionali per quasi 161 mila euro destinati ai frutticoltori che hanno espiantato i frutteti di kiwi colpiti da cancro batterico (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae). “La burocrazia ha funzionato bene – ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato – e mi auguro che il sistema agricolo operi in maniera altrettanto attenta rispetto ad un morbo che si sta rivelando micidiale, anche se la situazione nel territorio veneto non è, per il momento, grave come in altre parti d’Italia”.
Alla Regione sono pervenute complessivamente 19 domande di indennizzo (in Piemonte, per fare un raffronto, ne sono state presentate centinaia per oltre 2 milioni di esigenze finanziarie). Il cancro batterico del Kiwi si sta rivelando mortale e subdolo: i suoi attacchi distruggono le piante e al momento non si conoscono metodi combatterlo sul campo, mentre la sua diffusione può essere contenuta solo con l’estirpazione radicale. Vista la gravità della fitopatologia, la regione ha vietato fino al 31 dicembre 2012 nuovi impianti di actinidia nell’intero territorio regionale, per impedire la messa a dimora di materiale vivaistico che non abbia sufficienti garanzie fitosanitarie.
In Veneto la coltivazione del Kiwi è praticata su oltre 3.200 ettari, per una produzione media annuale di 76 mila tonnellate di frutta con un valore alla produzione di oltre 40 milioni di euro.