«Dopo difficili negoziati sono molto soddisfatto del fatto che siamo riusciti ad accordarci su tassi di raccolta ambiziosi, ma raggiungibili. L’Europa adesso recupererà più materiale grezzo, il che è un’ottima notizia sia per l’economia sia per l’ambiente». Questo quanto dichiarato da Karl-Heinz Florenz (PPE, DE), relatore dell’aggiornamento della direttiva 2003 sulla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Waste Electrical and Electronic Equipment – WEEE) approvato, con schiacciante maggioranza, dal Parlamento Europeo, in accordo con il Consiglio. Gli Stati membri avranno ora 18 mesi per inserire le disposizioni nella legislazione nazionale.
Entro il 2016, si dovranno raccogliere 45 tonnellate di rifiuti di prodotti elettronici per ogni 100 tonnellate di beni messi sul mercato nei tre anni precedenti. Entro il 2019, la cifra dovrà salire al 65% o, in alternativa, si potrà raccogliere l’85% dei rifiuti di materiale elettronico prodotto, due misure stimate equivalenti.
Ma dove buttare il proprio cellulare che non funziona più? Per aiutare ognuno a fare la propria parte, il Parlamento ha chiesto e ottenuto che ai consumatori sia permesso di restituire ai rivenditori piccoli dispositivi elettronici (come i telefonini) in ogni grande negozio del settore (da 400 metri quadri in su), senza dovere per forza acquistare un altro prodotto. Il Parlamento ha anche negoziato controlli più severi per evitare che questi tipi di rifiuti siano poi inviati in paesi in cui le condizioni di lavoro sono spesso pericolose per i lavoratori e per l’ambiente.