La Global Nielsen Survey 2011 di Nielsen ha condotto una indagine statistica intervistando oltre 25.000 navigatori internet in 56 Paesi del mondo e ne è emerso proprio questo: i consumatori sono scettici e non credono più di tanto all’accuratezza e alla credibilità di alcune indicazioni sulla salute che trovano sulle etichette dei prodotti alimentari.
Gli intervistati sono scettici sull’accuratezza e sulla credibilità delle indicazioni sulla salute che trovano sugli alimenti, come “basso contenuto di grassi” e “tutto naturale”. Ad esempio, su 10 categorie di indicazioni (che vanno dalle vitamine alle calorie, dall’indicazione che si tratta di prodotti importati o freschi alla presenza di grassi) più dei due terzi dei consumatori in tutto il mondo dichiara che le informazioni nutrizionali non sono mai, o sono solo qualche volta, degne di fiducia. Le informazioni considerate più affidabili sono quelle sulle calorie – il 33% degli intervistati ritiene che il conteggio delle calorie sia sempre preciso e il 58% le trova talvolta accurate – seguite dalle indicazioni su vitamine e grassi. I consumatori italiani considerano accurate le informazioni relative alla freschezza (31%), all’importazione (28%) e alle vitamine (27%).
Ma capire nel dettaglio quel che scrivono sulle etichette è un’impresa: il 59% dei consumatori in tutto il mondo dichiara che ha difficoltà nel comprendere i valori nutrizionali presenti sulle confezioni dei prodotti alimentari. Il 52% le capisce solo in parte. Il 41% afferma di comprendere “la maggior parte” dei valori nutrizionali presenti in etichetta. E ben il 7% dice, senza dubbio, di non comprenderle affatto. In Europa la media di chi dichiara una “forte comprensione” dei valori nutrizionali è del 45%, ma con punte che vanno dal 60% del Portogallo al 31% della Francia, mentre i consumatori italiani si piazzano sopra la media con un buon 59% che afferma di comprendere appieno le informazioni sulle etichette dei prodotti alimentari.