Promuovere modelli ecosostenibli di produzione del vino puntando sulla certificazione ambientale, per sostenere l’ingresso delle aziende italiane nel mercato internazionale. Questo l’obiettivo del progetto pilota “Sostenibilità della Viticoltura in Italia” promosso dal Ministero dell’Ambiente, con la collaborazione delle università di Perugia, Piacenza Torino e con quello di alcune aziende italiane. L’obiettivo è consolidare le metodologie impiegate nella produzione del vino per l’impatto ambientale dell’intera filiera, con un marchio garantito dal Ministero.
«L’intento finale – ha detto il ministro Clini – è di sperimentare in Italia una metodologia produttiva certificata per ridurre i consumi energetici legati al processo produttivo del vino. È una grande opportunità per le nostre aziende perché nei mercati internazionali esiste una grande richiesta di una certificazione di qualità ambientale, soprattutto per i prodotti di alto livello. Siamo convinti – ha concluso il ministro – che non esista conflitto tra impresa e ambiente. Sono due facce della stessa medaglia e le aziende italiane devono essere protagoniste di questo cambiamento».
Le imprese che partecipano al progetto con un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente sono: Castello di Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & C. s.p.a., Masi agricola, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo Azienda Vitivinicola, Venica&Venica e le siciliane Planeta e Tasca d’Almerita
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