In un qualche modo la notizia l’aspettavamo. Una conferma viene dall’incontro che il presidente del Consiglio Mario Monti ha avuto con i presidenti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri, presente anche il ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Ne è uscita l’immagine di una agricoltura che, nonostante la crisi, mostra segni di vitalità, capacità di investire, creare occupazione, internazionalizzare e innovare. Un modello di sviluppo italiano che ha saputo conquistare primati internazionali, puntando sulla distintività e sul legame con il territorio dei propri prodotti. Naturale che in un incontro di questo tipo le Organizzazioni abbiano sollecitato misure concrete per la crescita, finalizzate a aumentare la competitività delle imprese, semplificare, incrementare la produttività, migliorare la riconoscibilità del Made in Italy e la capacità di internazionalizzare. Ed è qui che è giunta una conferma importante: la tutela del prodotto italiano nel mondo passa anche (ma non da ultimo) per la credibilità ed il prestigio internazionale del nostro Paese. Ormai siamo in campagna elettorale: tra i tanti discorsi (e le promesse che fioccano sempre più grosse e irrealizzabili) sarà bene che l’Italia che funziona si ricordi dei danni incommensurabili prodotti al nostro sistema produttivo dalla mancanza di credibilità e affidabilità dei governi che hanno preceduto l’attuale. Come dice il Presidente Napolitano, un solco è stato tracciato: sarebbe follia gettare a mare i sacrifici fatti. Il patrimonio di rispetto internazionale che Mario Monti ha costruito con pazienza e regalato all’Italia può essere il fondamento sul quale basare il nostro rilancio per il 2013.
Mario Ongaro