La ricerca arriva dal Sudafrica e spiega come possano essere determinate significative variazioni nelle uve da vino anche quando queste siano provenienti dalla stessa azienda vinicola. Lo studio della Stellenbosch University attribuisce tutta la ‘colpa’ ai microbi: alcune specie di lievito, secondo la ricerca pubblicata su PLoS ONE, potrebbero indurre dei cambiamenti nel vino e nel sapore.
“Nel settore del vino, le comunità fungine sulle uve sono particolarmente importanti. Le specie microbiche presenti possono influire sul processo di fermentazione e quindi sulle proprietà aromatiche del vino”, spiegano i ricercatori. Per questo studio gli scienziati hanno raccolto campioni di uva da vitigni diversi in tre vigneti commerciali ben definiti, ognuno con un proprio sistema di coltura. La stessa specie di lievito era presente in tutti i vigneti, ma la vigna meno trattata aveva più varietà di specie fungine rispetto alle altre due.
I risultati hanno anche mostrato che all’interno di un singolo vigneto c’erano piccole differenze tra vitigni, come ad esempio la temperatura o l’esposizione al sole, che potevano alterare sensibilmente la composizione della comunità fungina sulla superficie dell’uva.
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