Aveva una base logistica in Lombardia, tra Bergamo e Brescia, dove venivano prodotti fibbie ed accessori in metallo per completare i prodotti e produceva un volume d’affari per 6,5 milioni di euro l’anno. Un sistema di produzione e vendita di oggetti contraffatti è stato scoperto dalla Guardia di finanza di Vicenza. L’operazione delle fiamme gialle, battezzata “Omnia venalia”, ha interessato tutta l’Italia e portato al sequestro di 330mila oggetti contraffatti e alla denuncia di 69 persone tra italiani, marocchini, senegalesi, cinesi e romeni. Sotto sequestro sono finiti anche un laboratorio industriale e due autovetture.
Oltre 70 le perquisizioni nei confronti di circa 50 indagati tra produttori, importatori e commercianti all’ingrosso e al dettaglio di abbigliamento e accessoristica contraffatti. Il laboratorio industriale sequestrato era nel bergamasco, mentre i due automezzi posti sotto sequestro servivano ai membri dell’organizzazione che importava materiale dall’estero e ne produceva in Campania. In una base logistica in Lombardia, tra Bergamo e Brescia, venivano prodotti fibbie ed accessori in metallo per completare i prodotti. Proprio la scoperta della “centrale del ferro”, affidata a due campani di 47 e 65 anni, ha portato al blocco dell’attività produttiva e ha permesso di risalire ai presunti vertici della rete, siti in Campania, che facevano riferimento ad un napoletano di 43 anni.
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