Cambia il nuovo regolamento europeo sui cosmetici. Tre le principali novità: la prima in ordine di tempo scatta da lunedì 11 marzo e garantisce che i cosmetici non saranno più testati sugli animali. Entro l’estate le informazioni sulle etichette dovranno essere più chiare sulle etichette circa la scadenza dei prodotti e, soprattutto, dovranno indicare l’eventuale presenza di ingredienti ‘nano’, cioè di dimensioni inferiori ai 100 micron. Su questi ultimi è aperta una importante discussione circa la loro sicurezza.
Unipro, l’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche, ha promosso su questi cambiamenti un convegno nell’ambito della recente 46esima edizione della fiera della bellezza “Cosmoprof” a Bologna. Gli imprenditori italiani di Unipro ed europei di Cosmetics Europe sono a favore del bando totale dei test sugli animali e ritengono che rechi beneficio a tutti, consumatori, animalisti e stesse industrie. Ha spiegato Luca Nava, responsabile area tecnico normativa di Unipro: «Per noi il tema non è nuovo, l’Europa è già da tempo ‘animal free’, ma da lunedì non potranno essere più venduti nei paesi europei neppure quei prodotti i cui ingredienti sono stati testati sugli animali in Paesi extra europei. Attendiamo quindi per lunedì le indicazioni della Commissione europea che, oltre a confermare il divieto, indicherà alle imprese come procedere per garantire la sicurezza degli ingredienti nuovi sull’uomo».

Cosmetici europei: i nano materiali dovranno essere denunciati
L’iniziativa promossa dall’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche Unipro nel corso della 46esima edizione della fiera della bellezza “Cosmoprof” ha dibattuto anche la novità che introdurrà, a partire dall’11 luglio, l’obbligo di indicare la scadenza dei prodotti con un nuovo simbolo grafico, una piccola clessidra. Inoltre sulle etichette dovrà essere indicata l’eventuale presenza di nanomateriali, ingredienti di dimensioni inferiori a 100 nm usati soprattutto nei prodotti solari, con la dicitura ‘[NANO]’. «La decisione é stata presa per consentire una scelta più informata da parte dei consumatori – ha sottolineato Florian Schellauf, direttore technical regulatory affairs dell’associazione delle imprese cosmetiche europee, Cosmetics Europe, di Bruxelles – I nanomateriali impiegati dalle industrie cosmetiche sono soprattutto nanostrutture passive che, al contrario di quelli impiegati ad esempio per i farmaci, non svolgono alcuna azione biologica nella pelle. Da questo anno le aziende che li usano, oltre che indicarlo sulle etichette, dovranno notificare il loro impiego alla Commissione europea prima di immettere sul mercato prodotti che li contengono. Si tratta di una ulteriore garanzia sia per le industrie che per i consumatori».