Con una deroga approvata all’unanimità, si è andati oltre la norma prevista dallo Statuto del Consorzio Vino Chianti che fissava un limite di tre mandati per l’elezione del presidente: l’eccezione allo Statuto ha quindi permesso all’Assemblea dei soci di affidare ancora per un quarto mandato la presidenza a Giovanni Busi, 59 anni, sposato con tre figli, titolare dell’azienda vinicola Villa Travignoli di Pelago (Firenze) nella zona del Chianti Rufina. Vicepresidenti saranno Ritano Baragli e Alessandro Zanette.
«Accetto con orgoglio e soddisfazione questa riconferma – le prime parole di Busi – La fiducia che i soci ripongono in noi ci motiva a proseguire un percorso di crescita e di progettualità condivisa, necessario ad affrontare le continue sfide che il mercato ci lancia, sia dal lato della domanda sia dell’offerta. Siamo chiamati nei prossimi tre anni a gestire situazioni in continua evoluzione, a prevedere e a programmare con strategico anticipo le nostre attività di promozione e valorizzazione sul mercato interno e internazionale. Abbiamo avviato una fase di cambiamento e continueremo su questa strada, guardando sempre al medio e lungo periodo».
Lotta alla contraffazione e registrazione del marchio consortile anche sui mercati emergenti
Tra le priorità di mandato c’è la modifica del disciplinare per renderlo “moderno, in linea con le nuove esigenze di mercato e flessibile” e il completo rifacimento dei vigneti, sfruttando al massimo i fondi Ocm per le ristrutturazioni. «È un passaggio fondamentale per il miglioramento dei livelli di qualità della denominazione – sottolinea Busi – oggi il 75% degli impianti è stato rinnovato, con un investimento complessivo di 600 milioni di euro».
Sul fronte della promozione, si procederà con i piani promozionali avviati, al rilancio della Denominazione sul mercato nazionale e all’implementazione di nuovi percorsi promozionali verso mercati strategici, anche attraverso la registrazione del marchio consortile nei paesi emergenti. Sul piano della vigilanza sui mercati, il Consorzio proseguirà l’attività con l’intento di bloccare la diffusione ingannevole e impropria di falsi vini Chianti.