Nel gennaio del 2020, Milano tornerà ad ospitare il salone calzaturiero dedicato ai produttori asiatici che puntano ad aprirsi al mercato europeo. Focalizzato sull’intera filiera Made in Cina, il Misaf rappresenta un punto di incontro tra designer e buyer ed è organizzato dalla Camera di Commercio Cinese per l’import e l’export di Calzature e da Plum Solution, realtà che mira a favorire gli interscambi tra Cina ed Europa.
«La parola chiave di questa manifestazione – spiega Mario Boselli, presidente dell’Istituto Italo Cinese – è complementarità, in sintonia con la filosofia emersa in occasione della partnership firmata di recente tra la Camera Nazionale della Moda Italiana e la China Fashion Association». La prima edizione di questa manifestazione si è svolta lo scorso giugno: «Abbiamo chiuso la prima edizione di Misaf – commenta Xiamoei Yin, general manager di Plum Solution – con la consapevolezza di aver creato un nuovo appuntamento di business per le aziende, una panoramica commerciale per promuovere gli interscambi, la collaborazione reciproca e le relazioni win-win».
Grande soddisfazione per la vetrina offerta al prodotto cinese di fascia alta da Milano, capitale della moda
Nell’edizione appena conclusa, i produttori cinesi hanno esposto migliaia i modelli di scarpe nei 102 stand allestiti: dalle calzature fashion a quelle sportive e per la sicurezza sul lavoro, dalle proposte da uomo, donna e bambino agli accessori come cappelli, borse, pelletteria. Presenti anche realtà cinesi di punta come Sheme, il primo brand di lusso cinese a partecipare alle fashion week di Parigi, Londra e New York.
«È la prima volta che la Cina si muove verso l’Europa con un’iniziativa di questa portata – ha sottolineato Ying Wang, segretario generale della Camera di Commercio Nazionale per l’Import e l’Export della Calzatura Cinese – Lo abbiamo fatto perché la Ue è il principale mercato di esportazione per le calzature cinesi e l’Italia, con una quota intorno al 15% registrata negli ultimi anni, è l’importatore di riferimento, anche se lo scorso anno c’è stata una flessione di quasi 2 punti percentuali».