La Guardia di Finanza di Genova ha sequestrato 460 mila scarpe con marchi di moda contraffatti pronte per essere immesse nel mercato, soprattutto on line. Cinque persone di origini cinesi sono state denunciate. L’operazione è scattata a seguito di un primo sequestro di 1250 scarpe in alcuni negozi del centro storico di Genova e ha portato a ricostruire la filiera dalla Lombardia fino alla Campania coinvolgendo undici siti tra capannoni di stoccaggio e abitazioni di soggetti che a vario titolo erano coinvolti nella filiera. Il valore della merce sequestrata è di circa 18 milioni di euro.
L’operazione era stata denominata “Gratta e fingi” ed ha permesso la disarticolazione dell’intera filiera produttiva e di illecita commercializzazione identificando i compartecipi del disegno criminoso e di individuare i luoghi di stoccaggio, risultati base logistica per la spedizione di prodotti riproducenti disegni industriali contraffatti nella città di Genova nonché i siti di stoccaggio ubicati in Campania.
Questa contraffazione avrebbe provocato, se portata a termine, la perdita di ben 269 posti di lavoro
La merce ritrovata nei capannoni era camuffata per cercare di eludere i controlli: i loghi contraffatti e i marchi delle calzature venivano coperti da un sottile strato di materiale facilmente asportabile. In questo moda, ad un primo controllo le calzature risultavano sostanzialmente ‘anonime’. Bastava però rimuove il leggero rivestimento perché le scarpe diventassero identiche alle originali.
Sulla base dello studio biennale del Censis sulla contraffazione, la GdF ha effettuato una stima potenziale del disvalore dell’immissione sul mercato del Paese di questi prodotti: si parla di un valore delle calzature pari a 18 milioni e 400 mila euro che significano 269 posti di lavoro perduti, e un mancato gettito per l’erario di oltre 15 milioni di euro.