Il Vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen ha assicurato che saranno rafforzate le attuali norme sull’importazione di nocciole dalla Turchia e che sarà garantita una maggiore sicurezza per la salute dei consumatori escludendo la presenza di alfatossine nel prodotto che arriva in Europa. Le assicurazioni sono state fornite da Katainen rispondendo ad una interrogazione alla Commissione che era stata formulata da Mara Bizzotto (ENF) a tutela delle nocciole Made in Italy e della salute dei consumatori.
Spiega il Vicepresidente a nome della Commissione che : “L’importazione di nocciole dalla Turchia è da anni soggetta a condizioni particolari a seguito dell’accertamento di casi di non conformità ai livelli massimi di aflatossine stabiliti nell’UE. Ciascuna partita di nocciole e di prodotti da esse derivati destinata all’esportazione verso l’UE deve essere ufficialmente sottoposta a campionamento e analisi dalle competenti autorità turche per la possibile presenza di aflatossine. Ciascuna partita di nocciole o prodotti corilicoli importata nell’UE deve essere accompagnata dalla relazione sull’analisi e sul campionamento e da un certificato sanitario attestante la conformita? alla legislazione dell’UE per quanto riguarda le aflatossine”.
I controlli in Europa dimostrano che le autorità turche non riescono a porre un freno al problema alfatossine
Spiega ancora Katainen che: “Il 5 % delle partite importate è inoltre ufficialmente sottoposto a campionamento e analisi per verificare la presenza di aflatossine dall’autorita? competente dello Stato membro in cui avviene l’importazione. La frequenza dei casi di non conformità all’importazione per quanto riguarda la presenza di aflatossine nelle nocciole e nei prodotti derivati provenienti dalla Turchia non ha registrato miglioramenti ed è pertanto in fase di valutazione un rafforzamento delle misure vigenti”.
Nel paludato linguaggio istituzione, si conferma di fatto che le nocciole importate dalla Turchia manifestano chiaramente dei problemi sanitari che a quanto pare le autorità turche non riescono a controllare. Da qui la necessità e la volontà, chiaramente espressa dal vicepresidente Katainen, di un significativo inasprimento delle misure di controllo su questa importazione che in particolare per l’Italia ha assunto valori davvero consistenti.