Il sandonatese Giannino Gabriel, presidente regionale di categoria, è stato confermato al vertice del sindacato d’impresa veneziano Federazione Moda Italia, che rappresenta le oltre 400 imprese di dettaglio e ingrosso associate a Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia, nei settori abbigliamento, calzature, tessile, pelletterie, accessori e articoli sportivi.
Tra le priorità evidenziate dal nuovo consiglio di Federazione Moda Italia Metropolitana di Venezia, ci sono il contrasto alla crisi dei consumi e quello alla concorrenza sleale di outlet ed e-commerce. «Chiediamo – dichiara il presidente Gabriel – la modifica della normativa, che determina un’evidente disparità di trattamento, anche sul piano fiscale, tra i piccoli negozi, gli outlet e il mercato elettronico, con la vendita palese di brand falsi, a tutto discapito del principio della libera concorrenza e della regolarità del commercio». Nel prossimo quadriennio sarà affiancato dal nuovo vicepresidente Gianmarco Cappelletto, giovane rappresentante della terza generazione dell’omonima impresa familiare, che commercia calzature dal 1948.
L’allarme è per la mancanza di giovani da avviare al lavoro: bisogna riformare il sistema dell’alternanza scuola-lavoro
«La nostra filiera – sottolinea Giannino Gabriel – conta 100.000 addetti in Veneto, pari al 12% del totale nazionale, con un fatturato di oltre 10 miliardi verso l’estero, corrispondente al 20% dell’export regionale e al 22% di quello nazionale: un terzo è rappresentato dall’abbigliamento, un altro terzo dalla pelletteria e l’ultimo dalle calzature. C’è bisogno di altri 50.000 addetti, ma dalle scuole non ne arrivano con sufficiente specializzazione, perché è difficile reperire i candidati o perché non risultano adeguati. Per fronteggiare questa significativa carenza di forza lavoro, si rende necessario passare dal sistema 4.0 alla digitalizzazione della produzione industriale, del marketing e della comunicazione. Per raggiungere questi obiettivi, occorre dialogare tramite un tavolo permanente di coordinamento con la produzione, la distribuzione, la scuola e le famiglie. Per quanto riguarda gli istituti scolastici, è indispensabile investire sulla formazione dei presidi e dei docenti, nonché sui percorsi di alternanza scuola-lavoro, cosicché gli studenti entrino nel mercato del lavoro con una preparazione, che le scuole non possono demandare alle imprese».