La tavola rotonda sul mercato del vino nella Gdo organizzata da Veronafiere, in collaborazione con l’istituto di ricerca IRI, nell’ambito del Vinitaly 2019 ha sottolineato l’aumento medio dei prezzi del vino nei supermercati, pari al +6,5% nel 2018, a fronte di una riduzione nel numero degli acquisti pari al -3,8%.
Considerato poi che le promozioni di vini a prezzi scontati sono diminuite del -2%, è evidente la riduzione della forbice di prezzo tra vini generici, vini Igt, vini Doc e Docg che ha portato ad uno spostamento verso l’alto con i soli vini Doc e Docg che mantengono le posizioni (-0,7% a volume). Tuttavia, al netto degli effetti inflattivi della scarsa vendemmia del 2017, l’aumento del valore del vino nella Grande distribuzione (Gdo) viene considerato come una tendenza positiva e necessaria sia dalle cantine sia dalle insegne distributive. La “scommessa sul valore”, è un processo portato avanti insieme da anni da cantine e insegne distributive, e significa prezzi adeguati al valore del vino e stabilizzati, per difendere il vino dalle oscillazioni di valore delle uve e da impennate impreviste del mercato.
Con l’abbondanza dell’ultima vendemmia si corre il rischio di svendite che arrestino la crescita del mercato
«Vendemmie abbondanti o scarse hanno effetto sui prezzi delle uve destinate ai vini, in particolare ai vini da tavola, che pagano le forti oscillazioni al rialzo con importanti cali dei volumi – ha detto Virgilio Romano, Business Insight Director dell’istituto di ricerca IRI – I disciplinari delle denominazioni proteggono da tali forti oscillazioni permettendo alle aziende di mantenere politiche commerciali e di marketing stabili nel tempo».
«Attenzione a non disperdere nel 2019 quanto di buono costruito nella relazione con il consumatore cercando di comunicare il giusto rapporto tra qualità e prezzo – ha sottolineato Alessandro Masetti, responsabile settore alimentari e liquidi di Coop Italia – La vendemmia abbondante potrebbe portare ad una maggiore aggressività promozionale che mira a stoccare il consumatore o a stimolarne l’acquisto e il rischio di svalorizzare il prodotto c’è tutto».