Uno studio pubblicato sulla rivista “Circulation” della “American Heart Association” e commissionato dall’autorevole “Food and Drug Administration” dimostra che una severa politica di etichettatura del contenuto di zucchero negli alimenti non solo è utile per migliorare la dieta, ma soprattutto potrebbe aiutare a prevenire negli USA oltre 350.000 casi di malattie cardiache e 600.000 casi di diabete di tipo 2.
«I nostri risultati – spiega l’autrice della ricerca, Renata Micha, della Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University – indicano che l’implementazione tempestiva dell’etichetta di zuccheri aggiunti potrebbe ridurre il consumo di alimenti e bevande con zuccheri aggiunti, che potrebbero quindi portare a un miglioramento della salute e una riduzione della spesa sanitaria». Lo studio si basa su un modello di microsimulazione convalidato che ha utilizzato dati demografici e di assunzione dietetici rappresentativi al fine di costruire un quadro di come il cambiamento potrebbe influenzare il comportamento in un arco temporale di 20 anni che va dal 2018 al 2037.
Le stesse case produttrici sarebbero assolutamente interessate a modificare i propri prodotti
Lo studio ha rilevato che applicando una rigida normativa per porti alla riduzione degli zuccheri aggiunti la prevenzione della malattie cardiache e del diabete porterebbero ad un risparmio di 31 miliardi di dollari in spese sanitarie su di un totale attuale pari a 555 miliardi per l’intera sanità statunitense.
Informare i consumatori su ciò che è nelle loro bevande zuccherate e nei dolci li aiuterà a decidere cosa vogliono mangiare per la loro salute. La piena attuazione dell’etichetta prevista dalla “Food and Drug Administration” prima del 2021 potrebbe aiutare a massimizzare la salute e i guadagni economici e potrebbe anche avere l’effetto di indurre i produttori a riformulare i loro prodotti in modo da ridurre la quantità di zucchero aggiunto nel prodotto.