Lo Champagne sceglie di adottare etichette e capsule high-tech. Diverse cantine della regione francese sono già passate alla nuova tecnologia che da un lato consentirà al cliente di tracciare fin nel dettaglio la storia e il percorso della bottiglia e dall’altro di prevenire la piaga crescente delle frodi alimentari.
Il nuovo sistema interessa le capsule delle bottiglie combinando assieme codice QR e identificazione a radiofrequenza (RFID). Grazie al codice QR e al sistema RFID ogni bottiglia è collegata ad un unico indirizzo internet. I clienti possono in questo modo tracciare l’origine e il percorso della bottiglia dalla cantina fino al bicchiere. Il tracciamento funziona anche a favore delle cantine che possono tenere sotto controllo anomalie nel trasporto, nelle vendite ed anche nei prezzi. Ad esempio, secondo Rodolphe Peters, proprietario della cantina Pierre Peters nella regione Côte de Blancs, l’etichetta ha consentito di individuare alcuni clienti colpevoli di rivendere le bottiglie con rincari fino al 300% negli Stati Uniti.
Dopo sei anni di studio, oggi il sistema garantisce l’unicità della bottiglia e la qualità del prodotto
La scelta di puntare sulle capsule piuttosto che sulle semplici etichette deriva dal fatto che, le etichette possono restare sulla bottiglia mentre le capsule vengono distrutte all’apertura e non possono venire riutilizzate. Questo, secondo i produttori, contribuirebbe a garantire l’efficacia e l’unicità del sistema e, soprattutto, dell’origine e la qualità del contenuto della bottiglia.
Il sistema arriva a compimento dopo sei anni di sviluppo: Billet, l’azienda che produce etichette e capsule ad alta tecnologia, ha comunicato che nel 2019 oltre un milione di bottiglie di Champagne saranno dotate del nuovo sistema. Grazie alla combinazione delle tecnologie i produttori puntano a dialogare con i clienti offrendo, oltre al tracciamento, anche informazioni sulle qualità dell’uva, la storia della cantina, le tecniche di produzione e su come meglio degustare il prodotto.