La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia, l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano, hanno realizzato una elaborazione su dati Istat per capire da dove parte e dove va la moda Made in Italy: “La moda italiana nel mondo – Italian fashion in the world”.
Complessivamente l’export 2018 ha toccato i 53 miliardi e Francia, Svizzera e Germania sono le prime destinazioni per il prodotto italiano con una sensibile crescita dei mercati in Cina e Corea del Sud. Gli articoli di abbigliamento valgono da soli oltre 17,5 miliardi di export, +3,5%, seguiti da borse e articoli di pelletteria con 11,4 miliardi, +4,3% e dalle calzature con 9,8 miliardi, +3,6%. Gli aumenti maggiori nel 2018 si registrano per le esportazioni di tappeti e moquette (+10,2%) e maglieria (+6,5%). La Francia (10,4% del totale) è il principale partner per articoli di abbigliamento, maglieria, tappeti, calzature e pellicce; la Svizzera (9,9% con un aumento del +18,7% lo scorso anno che le ha permesso di superare la quota tedesca) è prima per borse e pelletteria; la Germania (8,9% sul totale) è prima per tessuti e per camicie, T-shirt e intimo.
Lombardia, Toscana e Veneto le regioni produttive più attive nel comparto trainante il Made in Italy
Per quel che riguarda altre tipologie e altre destinazioni, Hong Kong eccelle per abbigliamento sportivo, gli Stati Uniti per biancheria per la casa, la Romania per filati, passamanerie e bottoni, lo Sri Lanka per pizzi e merletti. Complessivamente le crescite maggiori si sono registrate nelle esportazioni in Cina e Corea del Sud, rispettivamente +17,8% e +13,3%, e nel Regno Unito (+4,9%) preBrexit.
I maggiori esportatori italiani sono nelle provincie di Milano +9,8% (con 7,2 miliardi di euro, un settimo circa del totale nazionale), Firenze +7,6% e Vicenza -1,1%. Vengono poi Treviso, Prato, Reggio Emilia, Bologna, Verona, Biella, Como, Piacenza e Bergamo. Le crescite maggiori in un anno a Piacenza (+33,4%), Milano (+9,8%) e Venezia (+8,4%).