«I dati appena elaborati – dice un preoccupato Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana – danno il comparto moda aggregato a circa 89 miliardi con una diminuzione del -0,5% nel 2019, mente il solo comparto fashion potrebbe scendere del -0,7% a 66,5 miliardi».
Le cifre sono state rese note alla vigilia della fashion week maschile di Milano che ha peraltro dimostrato una grande vivacità e la forza di un Made in Italy capace di attrarre per sette-otto giorni buyer e stampa sulle collezioni menswear tra Firenze e Milano. La stessa vitalità che è stata confermata anche dal “Milano Moda Graduate 2019”, il progetto di Camera Nazionale della Moda Italiana volto a dare visibilità al lavoro e al talento delle future generazioni di stilisti e fashion designer. Il progetto, iniziato nel 2015, non racconta solo la fecondità del sistema formativo della moda in Italia, ma è soprattutto un eccezionale momento di incontro tra le scuole e la realtà lavorativa. Una manifestazione con cui CNMI si impegna a formare una nuova generazione di talenti supportando il loro inserimento nel sistema moda.
La premiazione dei giovani fashion designer proietta uno sguardo d’ottomismo sul futuro del Made in Italy
Sulla passerella della quinta edizione di Milano Moda Graduate 2019 hanno infatti sfilato le collezioni dei migliori e più creativi studenti delle scuole di moda italiane. Undici designer selezionati direttamente da una giuria internazionale, formata tra gli altri da Angela Missoni e dal presidente della Camera della Moda, Carlo Capassa.
Ad aggiudicarsi i premi più importanti di Milano Moda Graduate 2019: Francesco Murano, vincitore del CNMI Award; Ottavia Molinari, vincitrice del Vogue Talents Award; John Lloyd Palomares, vincitore del IKK Award; e Veronica Cascella – Static Exhibition Award.