I consumatori sono consapevoli che possano esserci rischi per la salute, ma comprano ugualmente .
Secondo una ricerca di Confcommercio – Format Research sul sentiment dei consumatori nei confronti dell’illegalità, dell’abusivismo e della contraffazione è emerso che per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale degli acquisti illegali è di natura economica. Inoltre, numeri alla mano, solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto illegale sia effettuato inconsapevolmente, mentre circa l’80% dei consumatori ritiene che l’acquisto di prodotti illegali o contraffatti, oltre all’utilizzo di servizi svolti da abusivi, possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualità.
Ma nonostante queste convinzioni, il 27% degli italiani ha acquistato un prodotto falso nell’ultimo anno e il 72% ha dichiarato di pensare che sia normale farlo o, al massimo, che sia un peccato veniale. Questi dati sono stati diffusi da Federazione moda Italia con la campagna di comunicazione rivolta a un acquisto sempre più consapevole e all’importanza della qualità e del rispetto dei requisiti di sicurezza e legalità dei prodotti in vendita in particolare nei negozi di fiducia sotto casa. L’iniziativa prevede anche la diffusione del Vademecum aggiornato sulla lotta alla contraffazione dal titolo “Compri falso ? Ma lo sai che…”.
Il Vademecum di
Federmoda Italia
Un’indagine di Format Research per Federazione moda Italia del maggio 2019, ha svelato che il 28% dei negozi di moda vede la contraffazione come un vero e proprio competitor. Un fenomeno che, per valore di pezzi sequestrati in Italia in soli nove anni, dal 2008 al 2017, ha raggiunto quasi 5,3 miliardi di euro, di cui oltre 3 miliardi per i soli prodotti tessili, abbigliamento, calzature ed accessori moda: il valore è pari al 56,9% del totale dei prodotti sequestrati. Il vademecum ricorda, inoltre, che acquistare prodotti falsi comporta una sanzione per l’acquirente finale da 100 euro a 7.000 euro e che la qualità di un prodotto contraffatto corrisponderà al prezzo pagato dal consumatore sia in termini di scarsa fattura dello stesso, sia per la mancanza di garanzie di qualità, di assenza di difetti e di assistenza post vendita.