La Ferrari ha stretto un accordo con la casa di moda per rinnovare i prodotti con il suo marchio
L’annuncio è stato dato dal Ceo Ferrari, Louis Camilleri: «Oggi il valore di mercato dei prodotti a marchio Ferrari si stima intorno a 800 milioni di euro, ma gli accordi di licenza sono troppi». Ecco perciò l’esigenza di un dimezzamento di questi accordi e di un taglio del 30% delle categorie di prodotto, dalle felpe alle matite, dai cavatappi ai berrettini.
Nei piani della società presieduta da John Elkann, c’è ora la scelta di una maggior selezione e di più qualità, quella che certamente potrà garantire, nel segno per puro Made in Italy, l’accordo con Armani. Il Cavallino punta alla diversificazione del brand attraverso la “duplice contaminazione tra abbigliamento e intrattenimento”: obiettivo dell’accordo con la Casa di moda milanese è quello di catturare più valore ampliando e contaminando il marchio senza allontanarsi dal Made in Italy.
Alla direzione creativa di Ferrari Brand Diversification ci sarà Rocco Iannone, il trentacinquenne designer per Giorgio Armani e Dolce & Gabbana, che avrà la responsabilità di dare corpo allo stile e al design di tutte le collezioni di abbigliamento e di accessori a marchio Ferrari. Per essere ancora più al centro del Made in Italy, Ferrari aprirà a Milano, capitale della moda, una propria base fashion dove, insieme ad Armani, verranno studiati e disegnati i nuovi capi di abbigliamento e gli accessori marchiati Cavallino.
I conti Ferrari
Più che in pista, le Rosse corrono sul mercato: il terzo trimestre 2019 si è chiuso con 915 milioni di euro di ricavi netti, in crescita del +9,2%. Consegnate 2.474 auto (212 in più, ossia il +9,4% rispetto all’anno precedente). Dopo il riacquisto di azioni proprie per 303 milioni di euro e la distribuzione di dividendi pari a 195 milioni, l’indebitamento industriale netto al 30 settembre è rimasto a 369 milioni, rispetto a 370 milioni al 31 dicembre 2018.
Rivisti al rialzo gli obiettivi 2019: ricavi netti a 3,7 miliardi di euro (la stima precedente era 3,5 miliardi), Ebitda adjusted a 1,27 miliardi (tra 1,2 e 1,25 miliardi), Ebit adjusted 0,92 miliardi (0,85-0,9), free cash flow industriale superiore a 0,6 miliardi (maggiore di 0,55).