Sono i prodotti più famosi dell’agroalimentare tricolore, saranno protetti da un accordo europeo
Era dal 2017 che si cercava un accordo con la Cina perché venissero riconosciute le tutele che meritano i prodotti che l’Europa riconosce come Dop e Igp: nell’impresa c’è ora riuscito il Commissario Ue all’agricoltura, Phil Hogan, in occasione della riunione ministeriale del Wto, l’organizzazione del commercio mondiale. La riunione si è svolta a Shangahi ed è stato a quel tavolo che Hogan ha positivamente dialogato con le autorità della Repubblica popolare.
Il risultato è per il momento parziale: prevede la tutela reciproca nei rispettivi mercati di cento prodotti a indicazione geografica – tra cui le Dop e Igp italiane più note al mondo, e cinesi, come il riso Panjin, lo zenzero Anqiu e diverse varietà pregiate di tè. L’obiettivo è includere nell’accordo anche una clausola per espandere l’elenco ad altri 175 alimenti e bevande del registro Ue della qualità quattro anni dopo l’entrata in vigore. Per quanto limitato l’accordo è importante in un momento nel quale incombe sul terrore agroalimentare italiano la preoccupazione per i dazi americani, con la “black list dei prodotti europei da colpire per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari.
Al miliardo e 400 milioni di consumatori cinesi, l’accordo farà conoscere prodotti italiani quali: Aceto balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d’Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Conegliano-Valdobbiadene-Prosecco, Dolcetto d’Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, Grappa, Montepulciano d’Abruzzo, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Soave, Taleggio, Toscano/a, Vino Nobile di Montepulciano.
Phil Hogan, Commissario agricoltura e sviluppo rurale
I prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perché si fidano dell’origine e dell’autenticità di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori.
L’accordo dimostra il nostro impegno a collaborare strettamente con i partner commerciali di tutto il mondo, come la Cina. Si tratta di una vittoria per tutti in quanto rafforza le relazioni commerciali, apportando benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti.