Un rapporto europeo durissimo contro questi Paesi che non rispettano la proprietà intellettuale .
Oltre l’80% delle merci contraffatte sequestrate dalle autorità doganali dell’Unione Europea proviene dalla Cina e da Hong Kong. Lo rende noto la Commissione Europea in un rapporto pubblicato sulla protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei paesi terzi.
«Circa l’82% di tutte le esportazioni dell’Ue è generato da settori che dipendono dalla proprietà intellettuale – afferma in una nota il Commissario al commercio, Phil Hogan – Le violazioni della proprietà intellettuale, incluso il trasferimento forzato di tecnologie, il furto, la contraffazione e la pirateria minacciano ogni anno centinaia di migliaia di posti di lavoro nell’Ue».
La relazione individua alcune zone geografiche su cui intervenire prioritariamente in base al livello di danno economico arrecato all’Unione: Cina, poi India, Indonesia, Russia, Turchia, Ucraina. In queste zone l’Ue ha avviato azioni di supporto tecnico per l’adesione a trattati internazionali nel settore dei diritti di proprietà intellettuale.
Alibaba
contro i falsi
In questo contesto di illegalità, fa scalpore quanto dichiarato dal colosso cinese dell’e-commerce Alibaba in un rapporto che si riferisce agli ultimi 10 anni: in quest’arco di tempo la società ha sviluppato oltre 10 diverse tecnologie anti-contraffazione, quali modelli di campionamento e selezione di prodotti falsificati, oltre a un database di informazioni sui beni di consumo. Lo scorso anno, sottolinea il rapporto di Alibaba, 4.125 sospetti coinvolti in reati relativi alla contraffazione commerciale sono stati arrestati dalla polizia con l’aiuto della società cinese. Un netto aumento rispetto al precedent 2018, quando erano stati fermati solo 1.953 sospetti per illeciti simili.