Si punta sulla pelletteria con un ‘peso’ che è due volte il Veneto e quattro volte la Lombardia .
Con un export stimato di circa 15 miliardi di euro, la Toscana sale in vetta alla classifica nazionale, superando in valore assoluto anche la Lombardia, per quanto riguarda il comparto allargato della moda.
Il dato è contenuto nel rapporto di Irpet-Istituto regionale programmazione economica della Toscana a cura di Natalia Faraoni e Tommaso Ferraresi con il coordinamento di Simone Bertini. Secondo lo studio, il sistema moda dà lavoro a circa 130 mila persone (il 7,7% dell’occupazione complessiva regionale), di cui 115 mila nei settori della moda in senso stretto (tessile, abbigliamento, conceria, calzature, pelletteria, gioielleria), 1.800 nella produzione di macchine e 12.800 nel terziario (commercio all’ingrosso e intermediazione).
Nell’ambito dell’industria manifatturiera toscana, i settori moda coprono quasi il 40% degli addetti e realizzano un valore aggiunto che supera 5,5 miliardi di euro. Dall’analisi emerge inoltre la capacità del sistema toscano di reagire alla globalizzazione e il suo fondamentale contributo alla ripresa dell’economia regionale post crisi economica del 2008. Se il traino alla crescita è arrivato dall’export, il successo degli ultimi anni, in termini di esportazioni e addetti, è da attribuire alla filiera della pelletteria.
Del resto, l’economia toscana legata al manifatturiero è fortemente specializzata. Nel 2017 il peso delle produzioni moda nell’export ha toccato il 39,1%, quasi il doppio rispetto al Veneto (20,1%) e quattro volte rispetto alla Lombardia (11,9%).
Tra le sfide che invece le imprese toscane di settore devono ancora affrontare c’è l’industria 4.0, dato che appaiono in ritardo rispetto agli altri settori, forse anche a causa delle dimensioni delle aziende, visto che prevalgono quelle micro e piccole.